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di Sergio Mottola
“Burgo Taverna” - Primo nucleo abitato/forticato
Dati archeologi e fonti documentarie portano ad individuare il quartiere Borgo Taverna quale primo nucleo abitato/fortificato del paese. Verosimilmente nei pressi del ponte romano sorse una stazione di posta già in epoca romana.
Resti di antica cisterna, mura medievali individuate e ormai sepolte/distrutte sotto il tratto di strada inizio via Borgo. Mura e sepolture medievali nei pressi del passaggio a livello distrutte durante la costruzione della linea ferroviaria.
Resti di mura evidenziano oggi la presenza di una torre/fortificazione nei pressi del passaggio a livello ferroviario. Il corpo del guerriero longobardo, VII sec. d. C. , la cui tomba è stata ritrovata nell’ abside di un edificio antecedente la costruzione della stessa Abbazia Santa Anastasia, appartiene probabilmente al signore della fortificazione a guardia del passaggio sul ponte romano.
Un atto del 1475 cita l’esistenza di un “castro veteri iuxta pontem Ste Anastasie” … in contrada que dicitur lo Burgo de Ponte” e di “mura vecchie della terra vecchia iuxta flumen Lenta”.
Il documento cita la presenza, sempre ne “lo Burgo di Ponte” di due chiese intitolate a Santa Maria e San Pietro nonché di una “portam Sancti Petri”.
Nei pressi del quartiere era la Chiesa della SS. Trinità ( che dal 1569 custodirà il Sacramento dell’Eucarestia fino al 1596 quando gli stessi “passarono” alla Chiesa del SS. Rosario).
Le antiche mura della chiesa in parte visibili fino agli anni 60 furono distrutte quando si diede inizio alla costruzione dell’attuale Istituto Comprensivo Scolastico Statale.
La nascita, sul finire del X secolo, nella parte elevata del paese, dell’insediamento castrense, implementato in epoca normanna, non significò l’abbandono del vicus del fondovalle che resta connotato da una continuità abitativa con la presenza di un presidio/torre fortificato a controllo della viabilità.
L’ importanza del tracciato viario della via Latina, percorso da viandanti, pellegrini, eserciti, favorì nei pressi del ponte la presenza di strutture di ristoro.
Nell’ atlante geografico Rizzi-Zannoni edito nel 1808, il luogo era indicato con il toponimo “Taverna”
Agli inizi del ‘900, il vescovo diocesano Iannacchino, scriveva: “ a Ponte, come avvoltoi stavano alla vedetta temuti signori per fare man bassa sui viandanti ed esigere il pedatico…ancora sussiste la taverna ove si esigeva il pedatico, detta del passo, e mi si additò la pietra su cui erano scritte le tariffe”.
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