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La superstrada che collega Benevento a Caianello e, quindi all'Autostrada del Sole, ci conduce rapidamente nella valle Telesina.
Percorrendo la Caianello-Benevento in direzione Telese, usciti a Ponte si percorre la strada provinciale in direzione Telese, alla confluenza del fiume Calore e del torrente Alenta nei pressi di un crocevia si erge la compatta sagoma della Abbazia di Santa Anastasia.
Attraversata la strada, si intravedono i resti del ponte romano, che segna il punto in cui transitavano i pellegrini diretti al Gargano. Il ponte in epoca più recente era uno svincolo per i tratturi della transumanza. Osservati i resti del ponte si può visitare l'Abbazia.
L'Abbazia, fondata in epoca longobarda ha una struttura a unica aula allungata, ampia abside e sei finestre alte che illuminano un interno essenziale e suggestivo. E' monumento nazionale dal 1964, la sua costruzione risale probabilmente al VIII sec. d. C., ospita una mostra fotografica permanente sulla civiltà longobarda.
Dalla Abbazia, lungo la strada che da Ponte porta a Casalduni, si raggiunge la Grangia di San Dionigi, documentata in epoca normanna. La struttura ha aula unica, arco a tutto sesto, che separa l'altare dal resto del locale. La Grangia appartiene a un privato che ne consente la visita a chi ne fa richiesta. E' aperta ai fedeli la prima domenica di ottobre in occasione della sagra delle castagne e del melograno.
Tornando a Ponte si può visitare la Chiesa di Santa Anastasia e i resti del Castello inglobati nella stessa chiesa e in alcuni edifici privati.
Proseguendo per la strada provinciale, in direzione Telese, si arriva a Solopaca, paese noto per il suo vino DOC.
La coltivazione della vite e la produzione di vino a Solopaca ha origini antiche e nei resti di una villa detta "Casa delle Fate" e risalente al I sec. a.c. sono stati ritrovati locali di lavorazione delle uve e di conservazione del vino.
La seconda domenica di settembre si celebra la Festa dell’uva che è caratterizzata dalla sfilata di carri allegorici ricoperti da chicchi d’uva.
Da visitare il Campanile della Chiesa Madre di età settecentesca, il Palazzo Ducale (XVI-XVII sec.) ed il Santuario della Madonna del Roseto con una statua lignea del XIII sec.
Lasciata Solopaca, attraversiamo un ponte sul Calore che ha sostituito il ponte sospeso in ferro intitolato alla regina di Napoli Maria Cristina, moglie di Ferdinando II di Borbone, distrutto dai bombardamenti del 1943. Il ponte fu inaugurato nel 1835 e venne progettato dal Giura.
Dopo tre chilometri giungiamo a Telese, il centro più importante della Valle Telesina che si collega alla antica Telesia, da cui prende il nome insieme all’intera valle.
Telese è famoso centro termale, con sorgenti di acque sulfuree.
Particolare attrattiva turistica è rappresentata dal Lago di Telese, suggestivo specchio d’acqua di origine vulcanica.
A pochi chilometri da Telese è raggiungibile il comune di Faicchio dove si può visitare il bel Castello Ducale (XII sec.)
Nel vicino territorio del Comune di S. Salvatore Telesino si trovano i resti di Telesia, antico insediamento sannitico, quindi romano e poi gastaldato longobardo distrutto dai saraceni nel IX secolo.
Telesia è patria di Caio Ponzio Telesino, il condottiero sannita cui è legata la gloria delle Forche Caudine.
Ancora da ricordare la medioevale Abbazia benedettina di cui fu Abate Alessandro da Telese, estimatore e biografo di Ruggero il Normanno del quale narrò le gesta nel De Rebus Gestis Rogerii Siciliane Regis.
Lasciata S. Salvatore Telesino, ripassando per Telese, si giunge, per la strada provinciale 10, a Cerreto Sannita, conosciuta nel mondo per le sue originali e preziose ceramiche che trovano in Nicola Giustiniani il padre di una scuola figulina i cui colori, fatti di morbidi gialli e verdi delicati, diventano elementi conoscitivi di un’arte di grande pregio.
Cerreto, sorta probabilmente nello stesso luogo della "Cominium Ceritum", di liviana memoria, conserva intatto nel tempo il suo fascino, incastonata com’è in un paesaggio aspro di monti.
Spetta a questa cittadina un primato urbanistico per il suo impianto a scacchiera, con strade spaziose che si intersecano in un reticolo e su fondali costituiti da edifici dalle solenni facciate e da chiese barocche. Tale armoniosa disposizione si è ottenuta a causa del terremoto del 1688 ed alla precisa volontà del suo feudatario Marzio Carafa che ne volle la ricostruzione sulla base di un rigoroso piano di ricostruzione ispirato a chiare regole urbanistiche (la tradizione vuole che sia stato usato come modello la città di Torino).
Tra gli edifici più notevoli la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli (1616), la Cattedrale della SS. Trinità (1739), la Chiesa di S. Gennaro (1725), Episcopio-Cattedrale e Seminario (1690-1800).
Ad un chilometro è possibile visitare il paese di San Lorenzello, sede di un Museo della Ceramica e di varie botteghe artigianali, produttrici di ceramiche realizzate sugli antichi modelli.
Appena fuori dal centro abitato di Cerreto, lungo la via che conduce a Cusano Mutri, seguendo il corso del fiume Titerno, nel punto in cui si restringe è possibile ammirare un ponte romano a tutto sesto che la tradizione popolare vuole costruito da Annibale .
Cusano Mutri deve il suo appellativo al Monte Mutria alle cui falde sorge arroccato intorno al castello. L’abitato presenta un impianto medievale.
La presenza di estesi castagneti e pioppeti origina una ricca produzione di funghi.
Seguendo la statale 12 si giunge a Pietraroia diventata oggi famosa per il ritrovamento nel Parco Geopaleontologico di un fossile di cucciolo di dinosauro denominato "Ciro".
Pietraroia presenta anche una attrattiva gastronomica per la produzione di insaccati e di prosciutti.
Le bellezze panoramiche ed i boschi profondi invitano a compiere salutari passeggiate.
Superando il passo di S.Crocella si arriva sino all’oasi di Monte Mutria.
Proseguendo si arriva a Sepino, nel Sannio Molisano, ove è possibile visitare i resti, ben conservati, dell’antica Altilia, mentre nella direzione opposta al bivio di S. Crocella si raggiunge Bocca della Selva (1400 mt), seconda stazione sciistica della Campania, ed il Lago Matese.
Le bellezze panoramiche ed i boschi profondi invitano a compiere salutari passeggiate.
Si ritorna a Cerreto per visitare Guardia Sanframondi, cui ci conduce la statale 87.
La cittadina, caratteristico borgo medioevale dominante tutta la vallata del basso corso del fiume Calore, è dominata dal possente Castello normanno dei Sanframondo.
E’ famosa per una staordinaria manifestazione di fede che si tiene ogni sette anni: "i riti penitenziali in onore dell’Assunta".
La manifestazione si svolge nella seconda decade di agosto e si chiude il 25 agosto con una processione penitenziale. Fanno parte della processione i cori, i disciplinari ed i battenti.
I disciplinari usano battersi le spalle con delle lamelle di metallo lungo tutto il percorso e la durata della processione. Così fanno anche i battenti a sangue che, incappucciati, con spugnette di sughero sormontate da spilli, si battono alternativamente il petto a destra e sinistra.
Proseguiamo per S. Lupo e lungo la statale si transita sopra un maestoso ponte antico. Vuole la leggenda che questo ponte sia stato prediletto dalle "Janare" (streghe) per spiccare il volo e raggiungere il famoso "noce di Benevento".
Una taverna di San Lupo "Iacobelli" ospitò nel 1877 Bakunin, Cafiero e Malatesta, che qui fondarono una cellula anarchica internazionale.
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